Il racconto è arrivato accompagnato con la nota: Ho letto con attenzione la vostra pagina ‘invio proposte’.
Su quella pagina è scritto: Non accettiamo proposte lunghe meno di 150.000 caratteri spazinclusi.
Ma il racconto era di 75.000.
– Ma com’era, ti è piaciuto? – mi hai chiesto.
– E io cosa ne so. Do per certo che fosse sciatto… Come posso credere che sappia scrivere con cura chi non sa leggere con attenzione?
Giugno 24, 2021 il 11:32 am
Hai ragione, anzi di ragioni ne hai tante, però permettimi di spezzare una lancia in favore di un sognatore.
Quando affidiamo una creatura alla casa editrice, siamo emozionati, confusi e sognanti, quindi: poco lucidi.
Come tu ben sai, anche chi non sa usare la punteggiatura vuol dire quel che ha da dire e forse per questo osa e si butta senza rispettare tutte le regole. Si lo so che poi diventa un problema tuo ma non essere duro, siamo fragili!
un saluto
Giugno 24, 2021 il 10:41 pm
Tocca sopravvivere. Alla sciatteria, alla approssimazione, alla superficialità. Un modo è quello di tagliare corto e netto, come ha fatto Massimo. Si può essere generosi e comprensivi, ogni tanto, se si vuole, se la luna cade giusta, senza motivi e senza orario. Ma la regola, ferrea, preserva – ma non garantisce – dall’andazzo frettoloso e superficiale…
Giugno 25, 2021 il 4:53 pm
Condivido il pensiero di Milla Boschi, credo che un po’ di tolleranza, a volte, possa rendere felice una persona, senza doverla per forza annoverare tra i futuri scrittori. Aggiungo, sulla punteggiatura, che non riesco a leggere Saramago, nel suo “Vangelo secondo Gesù”, eppure è così famoso, così osannato! Credo che ognuno di noi abbia approcci diversi e a volte si debba accettare la persona così com’è, senza necessariamente darle spazio per continuare.