Nel tempo di Amazon, delle fascette per lanciare le novità che più bugiarde non si può, dei festival che per le città grandi o piccole sono l’equivalente delle sagre di strapaese, dei prestigiosi premi letterari presidiati dai grandi gruppi editoriali, delle pubblicazioni facili che illudono chi non ama leggere o non sa scrivere, dei libri mandati in stampa senza editing (sciatti come i quotidiani senza correzione di bozze), dei libri messi fuori catalogo dopo due mesi, di quelli sulle bancarelle a un euro buoni neppure per i tavolini zoppi, delle autobiografie delle influencer diciassettenni (ma sono adulti i cinici che le pubblicano e le spacciano ad altre minori) e avanti e avanti ancora tra il molto poco e il quasi nulla… in questo tempo, alla qualità e alla bellezza non c’è alternativa: non alla cura, non all’attenzione, né alla rinuncia per i compromessi e per le scorciatoie facili e dritte verso la chiusura della saracinesca.
La qualità non conosce sconti, non conosce trucchi, niente 3×2, niente 9,99, neppure black fridays, fascette acchiappagonzi, finte recensioni, premi farlocchi, voti pilotati, vetrine o scaffali in affitto, strilli a pagamento (blurb!), scambi di favori.
La qualità esige lettrici e lettori esigenti: senza, la chiusura è solo questione di tempo.
Giugno 22, 2021 il 10:22 am
Cura. Bisogna prendersi cura di sè, del proprio lavoro, della propria casa, delle cose in comune.
Non bisogna prendersi cura del profitto, e dell’interesse sul capitale.
Giugno 22, 2021 il 12:34 pm
Lo specchio di una società istruita a preferire l’usa e getta, all’avere velocemente ciò che desidera, a desiderare sempre meno ciò che impegna e richiede fatica.