…ma davvero la bellezza salverà il mondo?
di Alessandra Scurati
Frase abusata, quasi fatta ormai.
Mi fermo un istante e provo a pensarci davvero: ma la bellezza può salvare il mondo?
Se ne sente parlare sempre più spesso, della bellezza: in rete, in televisione, anche a scuola è stata proposta una conferenza su questo tema (e con questo titolo). Qualche volta mi dà persino fastidio. Come quando si abusa di una parola, logorandone il significato. La bellezza va preservata, non sciupata; e anche il discorso sulla bellezza.
Arte e natura sembra vadano bene entrambe, purché si possa parlare di bellezza. Non sono la stessa cosa il bello artistico e quello naturale. Tuttavia fanno successo, entrambi. Le Meraviglie di Alberto Angela sono state viste da migliaia di telespettatori. C’è però qualcosa che non mi torna, non mi convince… perché io tutto questo riconoscimento per la bellezza intorno a me non lo vedo. Sta solo in televisione, o in rete: sempre dietro a uno schermo.
È lontana la bellezza e finché se ne sta lontana la ammiriamo. Quando si avvicina ci costringe al confronto, che invece non ci piace. Ci costringe a vedere quanto studio sia necessario per comprenderla, e quanto brutto le abbiamo costruito intorno. Proprio questo è il suo potere: porsi sempre come antagonista al suo contesto.
Ha qualcosa di eversivo, la bellezza, e per questo la teniamo a distanza, perché altrimenti dovremmo misurarci con il mondo prosaico, volgare, ingiusto in cui viviamo.
L’immagine è la foto di un’opera di Banksy apparsa a Birmingham intorno al 9 dicembre 2019 (fonte: www.living.corriere.it).
Di Alessandra Scurati, Pentagora ha in uscita il suo prossimo romanzo.
Febbraio 7, 2020 il 8:49 am
Sì, in poco tempo è diventata una parola abusata e in parte votata di significato, talvolta già usata come un automatismo verbale. Temo che questo destino stia per toccare anche alla parola ‘gentilezza’…
Con le parole occorre pudore, misura e un tocco preciso e leggero: l’uso frettoloso è maldestro, come i petali strofinati dalle dita grosse, le sciupa e ne porta via la luce
Febbraio 9, 2020 il 1:34 pm
Un po’ di ecologia della parola non guasterebbe…
Maggio 12, 2020 il 3:57 pm
Come la parola cultura e la parola intelligenza, termini abusati.
Sono termini astratti usati impropriamente.
E ancorati a stereotipi sociali.
Es. la laurea non fornisce automaticamente più cultura e intelligenza ad una persona.
Ho conosciuto tizi con doppie lauree comportarsi da cafoni e contadini con la prima elementare con una freschezza intellettuale che tanti non hanno.
A volte ho notato che più si studia e si legge ma non sempre ciò ti rende più sveglio. E la bellezza è relativa. Capibile solo se si riferisce ad un tramonto, un monumento o un paesaggio , di cui l’ Italia è colma, ma se non viene preservata della bellezza non ce ne facciamo nulla. Oppure non apprezzata. Io posso andare in una città considerata bella ma non provare nulla. Inoltre, che vuol dire bello? Se uno ha i denti e il naso storto allora deve essere buttato nell’ immondizia? La bellezza non ci salverà x nulla. Salvarci da cosa?
Febbraio 12, 2020 il 11:38 pm
Sono d’accordo. Ci sono tante altre parole che nel tempo sono diventate di uso corrente e hanno perso la loro prorompente verità e la disarmante concretezza, penso ad “amore”, “anima”, e tante altre che sicuramente torneranno in mente a tutti. Bellezza e gentilezza sono l’esempio migliore. Gentilezza fa parte di me, non avevo bisogno di sviscerarla. Bellezza ancora oggi fatico a interiorizzarla, impastata come sono dal proverbio “non è bello ciò che è bello…” che sentivo ripetere tanto in famiglia, da bambina… belle considerazioni, grazie
Febbraio 15, 2020 il 5:01 pm
Grazie a lei della lettura e delle sue parole vere e sentite.
Febbraio 14, 2020 il 11:58 am
Bella riflessione, grazie. A caldo, dopo averla letta, avendo percepito in me il suono delle tue parole, riconoscendole, ho pensato che molto probabilmente in questa epoca di ego-ingombranti che hanno bisogno di essere riconosciuti, l’uso e l’abuso di certe parole resta purtroppo una strategia di marketing a cui abbocchiamo. La natura eversiva è libera, ma l’essere umano di oggi è uno schiavo, vittima di se stesso e del sistema.
Febbraio 15, 2020 il 5:07 pm
Che dire? Concordo anch’io con le tue parole, la tua riflessione: a fronte di una bellezza eversiva, che libera, noi rimaniamo schiavi del contesto.
Maggio 12, 2020 il 4:07 pm
Come la parola cultura e la parola intelligenza, termini abusati.
Sono termini astratti usati impropriamente.
E ancorati a stereotipi sociali.
Es. la laurea non fornisce automaticamente più cultura e intelligenza ad una persona.
Ho conosciuto tizi con doppie lauree comportarsi da cafoni e contadini con la prima elementare con una freschezza intellettuale che tanti non hanno.
A volte ho notato che più si studia e si legge ma non sempre ciò ti rende più sveglio. E la bellezza è relativa. Capibile solo se si riferisce ad un tramonto, un monumento o un paesaggio , di cui l’ Italia è colma, ma se non viene preservata della bellezza non ce ne facciamo nulla. Oppure non apprezzata. Io posso andare in una città considerata bella ma non provare nulla. Inoltre, che vuol dire bello? Se uno ha i denti e il naso storto allora deve essere buttato nell’ immondizia? La bellezza non ci salverà x nulla. Salvarci da cosa?