Di Helena Molinari
Le bambine di Zena sono come dei cortometraggi che le puoi vedere, le
puoi sentire vivide e pastellate, quasi odorose di muschio, di pianura,
di caligine e di paure.Le bambine di Zena sono le nostre paure.
Le
bambine di Zena sono cammei magnifici della sua medesima scrittura, che
è ago e filo raffinato, mai una parola fuori posto, tante eppure
discrete nell’ aggettivare il senso.Le bambine di Zena sono tanto grandi a volte e perse che vorresti allungare la mano per afferrare la loro.Le
bambine di Zena sanno della sua terra, della sua lingua, di un tempo
eppure magicamente sono d’ altra terra, d’ ogni lingua e senza tempo.Le bambine di Zena restituiscono ad ogni verbo il gesto lento che allarga il cuore e talvolta scende la lacrima e la pena.
Hanno
la magia del leggersi d’ un fiato, lasciandoti però la voglia di
tornarci sopra e quell’ incanto da fiaba a tratti d’ oro zecchino che
poco basta a brillare e fare anche delle bambine più povere diamante.
Hanno a tratti invece il color seppia del film muto, che ti risuona dentro però forte un tamburo.
Dicembre 28, 2019 il 10:45 am
cara Helena, quello che hai scritto è di una bellezza che toglie il fiato.
Le bambine ringraziano per tanta cura e io ringrazio per aver incrociato un’anima bella che fa di ogni parola, di ogni gesto, un dono.
Commossa.
Dicembre 30, 2019 il 12:11 pm
Grazie a te Zena!
Dicembre 29, 2019 il 6:40 pm
La delicatezza e la sensibilità di due splendide persone, con in comune la capacità di mettere in scrittura la vita e le sue sfumature. Grazie!