Inizia per me le stagione del: che freddo! “Caspita, che freddo!” “Che freddo! Accidenti!” sono le esclamazioni più comuni della mia giornata. Lo so, lo so è normale, è naturale ma non piacevole, per me. L’inverno e il senso di gelo, rigore, di essenzialità che porta con sè, mi irrigidisce. Scarnifica le idee e prosciuga le energie. Quel poco che mi resta è per mantenermi viva fino alla prossima stagione, fino ai germogli e alle foglioline che non so neanch’io da quale invisibile e inconcepibile linfa arriveranno. Risparmio il fiato, che si condensa in nuvoletta visibile dalle labbra, sembra fumetto e invece è calore che si disperde. Risparmio i movimenti, abbraccio poco d’inverno, mi tengo stretta nel cappotto o nel piumino che mi infagottano. Ho meno contatti con gli altri, visi nascosti dalle sciarpe, arrossati dalla temperatura non tradiscono le emozioni, sono più difficili da capire. Ho meno da condividere, troppo poco da dare. Osservo il cielo bianco della neve, rigoroso, severo, i contorni delle cose delineati dalla brina o dal ghiaccio. Lo faccio da dietro i vetri di casa. Non voglio uscire al freddo, vorrei essere nata scoiattolo per ingozzarmi di nocciole e andare in letago.
Non sono scoiattolo e quindi attendo. E’ il tempo dell’attesa davanti al fuoco. Perchè c’è sempre poi d’inverno un fuoco che arde da qualche parte. In un camino, dentro una stufa, tra le pagine di un libro, in un’idea o un progetto. Ed è lì che tendo, di una tensione primordiale, solitaria, che ha a che fare con la sopravvivenza. Arriverà poi il tempo in cui, infuocato, sarà di nuovo il sole, in cui arderanno colori di fiori, come papaveri e bruceranno i prati nel giallo della paglia, ma adesso, no… accidenti! Fa troppo freddo!
Barbara Torretto ha pubblicato per Pentagora: Ali di pietra
Gennaio 29, 2020 il 12:20 pm
Fantastica idea quella del letargo davanti al camino, con una scorta di libri che ci accompagnino verso marzo e un progetto che tenga caldi i pensieri la perfezione è raggiunta!
Febbraio 2, 2020 il 9:19 pm
Grazie mille per aver condiviso parole ed emozioni. Spero di incontrarci presto… magari a marzo!
Gennaio 29, 2020 il 7:40 pm
🙂
Pensa, Barbara, io lo amo il freddo, mentre il caldo mi sfilaccia come un calzino vecchio: dovremmo mettere il freddo e il caldo in eccesso in un mandillo di tela grossa e spedircelo, magari per mezzo di un piccione viaggiatore!
Un abbraccio riscaldante.
(che bello questo testo!)
zena
Febbraio 1, 2020 il 10:21 pm
Carissima Zena, che bella idea, spedirsi le nostre differenze in un mandillo, facendole viaggiare in volo! Grazie per le tue parole e il tuo abbraccio, scaldano il cuore a distanza. A presto.
Gennaio 29, 2020 il 11:07 pm
Mi hai fatto venire freddo. Non mi dispiace la stagione fredda, purché stia al coperto e al calduccio. Divento più creativa e sono meno distratta dall’esterno. Il caldo mi scioglie e mi impedisce di pensare. Bello, ben scritto. Grazie
Febbraio 1, 2020 il 10:47 pm
Grazie per le tue parole e per averci regalato le tue sensazioni.
Un caro saluto.