I libri sono inoffensivi. Se ne stanno lì, quieti, silenziosi. In un armadio chiuso, su una mensola, su un comodino. Ci stanno, come tutti gli oggetti, finché un evento esterno non cambia questa loro pacifica condizione. Oppure no. I libri… Continua a leggere →
di Karl Wolfsgruber per gentile concessione dell’autore (lettore di Pentàgora) Il drammaturgo, romanziere e giornalista statunitense Robert Montgomery Bird, nel 1837 scrive il romanzo, mai tradotto in italiano, Nick of the Woods dove descrive la natura selvatica dei popoli nativi. Sessantatre anni dopo, nel… Continua a leggere →
Di cucina se ne parla fin troppo. In televisione, poi, siamo di fronte a un’orgia continua di spadellamenti e impiattamenti. Torniamo a ragionare sull’alimentazione, su quello che era la gastronomia dei contadini, senza fidarsi troppo di chi vuole a tutti… Continua a leggere →
L’Iran oltre gli stereotipi dell’Occidente di Renzo Garrone Un grande paese, strangolato dalle sanzioni, comunicato in occidente attraverso un’immagine distorta e a senso unico, ora riletto e narrato da un viaggiatore che lo frequenta abitualmente. L’Iran diviso tra l’immagine oscurantista… Continua a leggere →
Dal dì che nozze e tribunali ed are / dier alle umane belve esser pietose / di sé stesse e d’altrui iniziò la civiltà. Ho riaperto i Sepolcri in questi giorni e mi sono resa conto nuovamente di come le… Continua a leggere →
Aprile è mese bizzarro, mese di semine, di trapianti e di sarchiature. Nel campo sono già in stadio avanzato di vegetazione le colture seminate o trapiantate in autunno senza irrigazione: piselli, taccole, fave, fragole, cipolle, aglio, scalogno, lattughe, cicorie, bietole…. Continua a leggere →
Abbiamo chiesto una mano e la mano è arrivata, sotto forma degli ordini fatti per acquistare i nostri libri. Sono stati molti, più di quelli che ci aspettavamo. Abbiamo ragionato su quel che è successo. Siamo convinti che Pentagora sia… Continua a leggere →
È il tempo delle piccole cose, sparse per casa, che non sapevamo di avere. È il tempo di abbeverare gli occhi ai vetri, di spalancare finestre e di accorgersi dell’ aria, dei nidi e dei voli. È il tempo di… Continua a leggere →
Breve presentazione di :”E serbi un sasso il nome”.
Di cosa si può parlare se non dell’enorme elefante bianco che domina tutti i discorsi, i pensieri, gli approfondimenti dei media? Si può parlare del dopo, di come riprenderemo a vivere. Si può parlare del prima, poco prima del contagio…. Continua a leggere →
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